La scienza sperimentale di Galileo Galilei e dei suoi allievi, la connessione fra studi astronomici e rappresentazione dei luoghi, si traducono nella nuova cultura del territorio maturata in Toscana nell'età dei Lumi e significativamente applicata nelle operazioni di bonifica in Valdinievole e oltre.
Strumenti e tecniche di misurazione e rilevamento topografico
A partire dalla metà del XVIII secolo, grazie anche all’operato di Galileo Galilei e della sua scuola sperimentale – tra cui spicca il matematico Vincenzo Viviani – si registra una serie di miglioramenti che valgono a perfezionare gradualmente il livello di precisione e di resa tecnica della cartografia: tali miglioramenti sono riconducibili soprattutto ai progressi nel campo dell’ottica che portarono alla sostituzione dei vecchi traguardi e strumenti a pinnule con cannocchiali con lenti fornite di reticoli ortogonali di riferimento, che consentirono misurazioni sempre più esatte.
Contemporaneamente, con la diffusione della tavoletta pretoriana (inventata nel 1590 dal tedesco Johannes Praetorius) e con il graduale perfezionamento degli strumenti goniometrici dotati di cannocchiali, si generalizza l’applicazione della trigonometria – con la tecnica della triangolazione – alle operazioni di rilevamento, che vengono così facilitate con l’eliminazione di molte misurazioni dirette di distanze, come avviene nel corso del XVIII secolo .
Grazie anche a questi strumenti straordinari fu da allora possibile portare a perfezione le procedure della trigonometria per il rilevamento di superfici, operando una serie di triangolazioni ed arrivare alla elaborazione di una rappresentazione cartografica moderna. Nella sala, dedicata a tale evoluzione sono esposti alcuni strumenti di misurazione e rilevamento topografico.